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PGT: l'ombra incombente della Cascinazza
Ne parlano Mariani e Faglia alla Festa dell'Unità
di Franco Isman


Mariani, Scanagatti e Faglia
Mariani, Scanagatti e Faglia - foto Cristina Spagna

Ieri sera alla Festa dell'Unità, nei tre brutti capannoni costruiti a suo tempo da TPM (non si sa perché visto che non sono mai stati utilizzati), incontro dibattito fra il sindaco Marco Mariani e Michele Faglia, introdotto e moderato da Roberto Scanagatti e con un intervento di Alfredo Viganò, deus ex machina del Piano.

Roberto Scanagatti, dopo aver ringraziato il sindaco per la disponibilità dimostrata, e il pubblico ha applaudito, ha introdotto il problema PGT (Piano Generale del Territorio) che deve tassativamente essere approvato definitivamente entro il prossimo mese di ottobre, dopo aver dato risposta alle 516 osservazioni proposte dai cittadini, pena la sua totale decadenza con immediato ritorno al piano regolatore vigente, il vetusto Piccinato che prevedeva una edificabilità commisurata ad una città di 300.000 abitanti.

Dopo una breve premessa del sindaco che ha raccomandato di non guardare soltanto al problema Cascinazza quando vi sono numerose altre aree di rilevanti dimensioni oggetto di "osservazioni" (San Fruttuoso, Boscherona, Casignolo, cave Rocca, S.Albino) ed ha fatto una dichiarazione decisamente preoccupante e cioè che lui non è spaventato dal costruire in un'area non prevista ma piuttosto dal fatto di costruire male, Michele Faglia ha assicurato la collaborazione della minoranza in consiglio comunale purché vengano rispettati i criteri ispiratori del Piano, che si devono considerare come “paletti” irrinunciabili:
  • minima occupazione di territorio, mentre circa un terzo delle osservazioni riguarda proprio la trasformazione di aree agricole in terreni edificabili;
  • conservazione del principio della perequazione, che rappresenta un fondamentale principio di equità sociale ed economica;
  • mantenimento della previsione di realizzazione di costruzioni di edilizia economico-popolare;
  • rispetto dei parametri di qualità ambientale.
Mariani ha raccontato di aver personalmente esaminato quasi tutte le osservazioni che certamente verranno raggruppate per categoria, però l'urbanistica non è una scienza esatta e, pur rispettando le linee di fondo, le osservazioni dovranno essere esaminate caso per caso.
Per quanto riguarda i paletti di Faglia, che in realtà sono “paloni”, dovranno essere affrontati in una fase successiva all'approvazione del Piano.
Da parte sua ha idee molto precise e da certe cose lui non deroga, compromessi si possono fare ma si può arrivare solamente fino ad un certo punto, oltre non si va. Si possono trovare soluzioni equilibrate e intelligenti che possono essere delle risorse per la città, ma se “mal trattate” possono esserne viceversa la rovina.

E' stato poi invitato a intervenire Alfredo Viganò che ha raccontato delle vicissitudini del piano, iniziato dopo che con una delle varie leggi “contro Monza” la Regione aveva impedito di aggiornare il PRG come si stava facendo. Il nuovo concetto di PGT rappresenta l'inizio di un percorso, utile per tutti, mentre i vecchi PRG erano rigidi e definitivi. Tra l'altro il PGT di Monza ha avuto numerosi riconoscimenti anche in sede internazionale.
Certo che la situazione è tutt'altro che tranquilla, talvolta si mettono in moto procedure che poi esulano anche dalla volontà dell'amministrazione. Ha ragione Mariani quando dice che non c'è in ballo soltanto la Cascinazza ma che altre importanti aree sono oggetto di osservazioni per la variazione della loro destinazione d'uso. Ma le osservazioni non possono stravolgere un piano, non ne possono modificare le strategie e le dimensioni complessive. La richiesta dei 388.000 metri cubi di edificazione per la Cascinazza, o anche soltanto dei 240.000 previsti dal piano Tomé, rappresenterebbe proprio questo stravolgimento.

Poi alcuni interventi del pubblico con osservazioni e richieste di chiarimenti soprattutto sul destino della Cascinazza, sul fantomatico canale scolmatore il cui solo progetto ha miracolosamente reso edificabile l'area di esondazione del Lambro, ed anche sul depuratore di San Rocco.

Mariani rispondeva affermando che la maggioranza era favorevole a portare a casa questo PGT in quanto non esiste un'altra strada: non si può certamente scegliere il ritorno al Piccinato. Quanto ai problemi paesaggistici ed alla necessità di protezioni idrogeologiche, una apposita commissione tecnica regionale ne ha affermato l'insussistenza.
Occhio però a non fare confusione fra la conservazione della destinazione agricola, come previsto dal PGT, e la realizzazione di un parco che, essendo il terreno di proprietà privata, comporta evidentemente un accordo con la proprietà . Attenzione poi a non concentrarsi soltanto sull'area della Cascinazza quando esistono altre vaste aree agricole oggetto di osservazioni che ne chiedono l'edificazione; chi vuole può recarsi in Comune e chiedere di vedere la tavola che rappresenta graficamente in azzurro tutte le osservazioni presentate riportandone il relativo numero d'ordine ***.
Questa affermazione del sindaco Mariani è stata diversamente interpretata: c'è chi vi ha visto un semplice avvertimento a non concentrare l'attenzione soltanto sull'aerea della Cascinazza mentre altrove potrebbero avvenire, e sono accaduti in passato, gravi episodi di cementificazione e chi viceversa l'ha interpretata come il preannuncio di future varianti e compromessi non soltanto sulla Cascinazza ma anche su altri terreni di proprietà di importanti costruttori.

Per ultimo, da un ex consigliere di area ambientalista, una domanda molto concreta e abbastanza cattiva: caro sindaco, vista la sua schiettezza e la sua affermazione della necessità per la Cascinazza di trattare con la proprietà, quanti metri cubi di edifici ritiene si possano concedere al noto proprietario dell'area?
Lapidaria la risposta di Mariani: “sono schietto ma non sono mica pirla”, si dovrà avviare una trattativa seria e non si possono certamente esprimere ipotesi in questa sede. Infine alcune rumorose contestazioni peraltro isolate.

L'espressa intenzione del sindaco, ma si direbbe anche della sua maggioranza, è quella di esaminare ed eventualmente accogliere per quanto possibile le osservazioni dei cittadini che non stravolgono il piano, cosa che rappresenterebbe il giusto accoglimento di esigenze e di attese trascurate per anni, ma di rimandare le osservazioni principali, Cascinazza in testa, che potranno essere trattate, anzi saranno trattate, subito dopo l'approvazione definitiva del PGT, come varianti. Con queste premesse, in questa fase iniziale non dovrebbe essere difficile trovare un'intesa e rimandare lo scontro alla fase successiva delle varianti.

Franco Isman
franco.isman@arengario.net

*** La cosa non è così semplice: all'ufficio Urbanistica prima ci hanno risposto che si tratta di un documento riservato agli addetti ai lavori e non per il pubblico, informati dell'invito del sindaco a visionarlo, ci hanno fatto compilare un modulo di richiesta di accesso che sarà sottoposto al dirigente. A questo punto abbiamo fatto anche la richiesta di averne copia in modo da pubblicarlo su Arengario.

il pubblico
il pubblico - foto Cristina Spagna


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  12 settembre 2007